Citizen Science
La Citizen Science (scienza dei cittadini) può essere definita come il coinvolgimento del pubblico non accademico nella ricerca scientifica. Essa è, dunque, il processo di produzione di conoscenza scientifica a cui attori che non sono studiosi di professione partecipano attivamente e intenzionalmente.
Nel contesto della biodiversità e della ricerca ambientale essa consiste prevalentemente nella raccolta di informazioni che non richiedano tecniche o strumenti complessi, come il monitoraggio di animali o piante in certi ambienti e in determinati periodi dell’anno. A volte alla raccolta di dati può aggiungersi la loro interpretazione.
L’aspetto della raccolta di informazioni, però, non esaurisce la portata della citizen science, da cui scaturiscono benefici in termini di educazione delle persone, consapevolezza dei problemi ambientali e del ruolo della biodiversità, appagamento nel contribuire a un’impresa collettiva.
Nell’ornitologia, una branca della zoologia che studia gli uccelli, la citizen science ha una rilevanza particolare. Questo, infatti, è uno dei pochi settori scientifici (si potrebbero forse citare tra questi l’archeologia e l’entomologia) in cui non-professionisti contribuiscono attivamente al progresso della conoscenza. In un certo senso, il ruolo di associazioni come la nostra è quello di costituire un collegamento tra un approccio scientifico all’osservazione degli uccelli e l’osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale come attività ricreativa, il birdwatching.
In questo senso è persino difficile tracciare confini netti tra “scienziati”, birdwatchers e semplici amatori. Se si restringesse l’ornitologia all’attività di chi è pagato da università o istituti di ricerca per studiare l’ecologia, il comportamento, o l’anatomia degli uccelli, allora in Italia gli ornitologi si conterebbero sulle dita di qualche mano. In Abruzzo, forse neanche una. Se si allarga il campo a chi si occupa di studiare gli uccelli a fini gestionali, ed è quindi pagato per effettuare indagini o monitorare l’andamento di popolazioni o comunità di uccelli relativamente a determinate aree (parchi, riserve, ambiti venatori, siti di importanza comunitaria, etc.), allora il numero aumenta un po’. Resta il fatto che parte significativa delle pubblicazioni scientifiche sulle riviste del settore e dei contributi nei convegni di ornitologia hanno come autori volontari e “cultori della materia”, quindi non-professionisti, in particolare per quanto riguarda la cosiddetta “field research”, la ricerca sul campo o di campagna.
Possiamo, quindi, parlare di un’accezione più ristretta di citizen science per indicare l’attività di chi, ispirandosi al metodo scientifico, svolge ricerche sugli uccelli in modo volontario e nel tempo libero. Proprio quello che fa la SOA.
Rimane, però, l’accezione più ampia di citizen science, quella che porta migliaia o milioni di persone a mettere a disposizione degli scienziati un’ingente massa di dati, vale a dire le loro osservazioni organizzate in modo minimamente sistematico e ordinato. Gli esempi più noti sono il Big Garden Birdwatch della Royal Social for the Protection of Birds, il Christmas Bird Count della National Audubon Society e il Project FeederWatch del Cornell Laboratory of Ornithology.
A volte non è neanche necessario essere dei veri esperti nel riconoscimento delle tante specie di uccelli; basta magari conoscere quelle che frequentano comunemente i nostri giardini.
Questo contributo dei cittadini alla scienza ornitologica è oggi grandemente agevolato dall’uso di piattaforme digitali o da veri e propri social network, che consentono senza molti sforzi, e anche con aiuti nell’identificazione delle specie, di raccogliere e immagazzinare in pochi secondi informazioni su tempo e luogo di un’osservazione.
In Italia una piattaforma di questo tipo è Ornitho.it, di cui la SOA è tra i consorziati che contribuiscono alla gestione e finanziamento. Pur non raggiungendo i “numeri” delle esperienze anglosassoni e statunitensi, la banca dati di Ornitho.it costituisce oggi un’importante fonte di informazioni come punto di partenza per ricerche più approfondite e mirate o per la redazione degli Atlanti degli uccelli alle varie scale geografiche.
La Stazione Ornitologica Abruzzese è un’organizzazione impegnata nello studio, tutela e valorizzazione dell’avifauna e degli habitat naturali. Promuoviamo la conservazione della biodiversità attraverso ricerche scientifiche, educazione ambientale e interventi per la salvaguardia del territorio.
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