La SOA al XXII Congresso italiano di ornitologia

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Il Congresso italiano di ornitologia, organizzato dal Centro italiano studi ornitologici a cadenza biennale, si è tenuto quest’anno a Lecce dall’8 al 12 agosto 2025. La SOA ne è stata protagonista attraverso la presentazione di una serie di poster e brevi comunicazioni che direttamente o indirettamente la vedevano coinvolta. La raccolta degli abstracts di relazioni, comunicazioni e poster si può consultare qui: Book of Abstracts.

Il poster “Bound for Buntings: The occurrence of Emberizidae from the lowland hillsides to mountain slopes in Abruzzo, Italy” – selezionato dal Comitato scientifico del Congresso per una delle sessioni di comunicazioni brevi – discute i primi risultati della ricerca pluriennale avviata dalla SOA sulla distribuzione ed ecologia delle cinque specie di zigoli presenti in Abruzzo legate ad ambienti agro-silvo-pastorali.

Un altro poster – anch’esso selezionato per una breve comunicazione – concerne la morfologia del Grifone ed è intitolato Can morphometrics support sex assignment in the field? The Griffon vulture in the Apennines, Italy: A case study. Il primo autore del lavoro è il consigliere della SOA Mario Posillico.

Il poster “Sacro a sud”, al quale hanno collaborato Marco Pantalone e Marco Sborgia della SOA, si è classificato al secondo posto di gradimento e interesse su oltre 100 poster. Il lavoro, che utilizza la citizen science anche attraverso i social network, fornisce un quadro aggiornato dello svernamento degli Ibis sacri nel centro-sud Italia e ne evidenza la diffusione ormai su larga scala in numerose zone umide.

Altro poster che ha registrato interesse e animato la discussione tra i corridoi del convegno è quello presentato dall’ornitologo della SOA (ed ex presidente) Augusto De Sanctis, dal titolo emblematico “When monitoring bird species for hunting and protection purposes become a joke: the case of the Abruzzo Region“. Il poster solleva una questione di notevole importanza per la gestione dell’avifauna, denunciando come la caccia in Abruzzo venga consentita dagli enti a vario titolo competenti sostanzialmente “al buio”, poiché non vengono raccolti i dati per la gran parte degli indicatori previsti dal Piano di Monitoraggio, senza i quali non è possibile una corretta applicazione del Piano Faunistico Venatorio regionale.

Infine, il presidente della SOA, Massimo Pellegrini, come coordinatore per l’Abruzzo del gruppo Ardeidi, ha preso parte alla sessione che ha fatto il punto della situazione sulla distribuzione e andamento delle garzaie in Italia. In sintesi, è emerso che le dodici specie di aironi e affini sono tra le più monitorate grazie alla citizen science. Studi pluridecennali, soprattutto nel Nord-Ovest, hanno evidenziato l’espansione degli areali e delle popolazioni nidificanti, migliorando la conservazione dei siti. Tuttavia, i conteggi dei nidi sono influenzati da errori metodologici e dalla nidificazione asincrona: un nido è visibile solo per circa 40 giorni, mentre la stagione può durare fino a 160. I conteggi nel periodo di picco restano comunque validi indicatori annuali. È, però, essenziale che i rapporti includano metodi e discussione sui bias per garantirne l’affidabilità scientifica.

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